IVA terzo settore: le novità

13 Dic    Articoli

Dal 1° gennaio 2025 era prevista l’entrata in vigore delle novità contenute nel Dl n 146/2021 per gli enti associativi. Le cessioni di beni e le prestazioni di servizi che attualmente beneficiano dell’esclusione dall’IVA verranno attratte nel campo di applicazione dell’imposta. Tuttavia, con l’approvazione del Decreto Milleproroghe, il Governo ha annunciato lo slittamento di questo termine. Si proroga al 10 gennaio 2026 il termine a decorrere dal quale trova applicazione il nuovo regine di esenzione IVA per le operazioni realizzate dagli enti associativi di cui all’articolo 5, comma 15 -quater del decreto-legge 21 ottobre 2021, n. 146.

Trattasi per lo più di Associazioni Sportive Dilettantistiche e Associazioni di Promozione Sociale che percepiscono corrispettivi da attività rivolte ai soci e che, al momento, questo obbligo è valido solamente se le associazioni percepiscono ricavi da attività commerciali, ovvero rivolte all’esterno della stessa. E, nonostante alcune operazioni passeranno dall’esclusione all’esenzione IVA, rimane comunque l’obbligo di apertura della partita IVA, anche senza adempimenti correlati.

Saranno escluse dall’obbligo di partita IVA le Onlus e tutte le associazioni che non svolgono attività rivolte ai propri soci, cioè quelle che si limitano a percepire introiti dalle quote periodiche, donazioni o simili.

Pertanto, l’Iva sul terzo settore sarà gestita in maniera tale che non si creino difficoltà al comparto specificando che se necessario si sarebbe ricorsi ad una proroga, avvenuta proprio tramite il Decreto Milleproroghe.

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